Charlie Hebdo e il terremoto

C’è una bella differenza fra satira, humor nero e l’essere indelicati.

La prima, è da proteggere. La satira se la prende con i potenti, i sistemi forti e non solo. Ma attacca, irride e schernisce persone/cose. E’ irriverente, ma ha sempre un fondo di verità, serve a far riflettere.

Lo humor nero è forte, scioccante. Fa battute su tutto, anche sulle cose che solitamente, andrebbero tenute al di fuori di contesti divertenti. Se non altro, ci vuole un bel po’ di cinismo, per scrivere e leggere compiaciuti.

Poi, si può scegliere di fare una cosa, per il gusto di essere dissacranti, offensivi. Sapendo bene che si alzerà un polverone. Lì, il cinismo che ti anima, ha preso il sopravvento. Ti nascondi dietro la libertà di espressione, includendo in questa, insulti e affermazioni della peggiore specie. Esattamente come fa un razzista dichiarato, nello scrivere che i negri o i musulmani, piuttosto che i froci, dovrebbero morire tutti bruciati. Lui/lei, ha diritto di esprimersi. E lo fa così. Ma si arriva alla terza: l’essere indelicato.

Bene.
Se la prima è accettabile, e anzi, spesso condivisibile, passare alla seconda non è per tutti. Ma arrivare al terzo stadio (e ho usato una definizione leggera), è un errore. Semplicemente un errore.

Per questo non ero Charlie nel gennaio 2015, non  lo sarò oggi.

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