Dopo un po’ di settimane di silenzio, torno a scrivere qui i miei pensieri.
Lo faccio prendendo come argomento, un tema molto caro a noi tutti, ma di cui quasi nessuno (se non per lavoro) pare si voglia interessare.
Avrete notato che negli ultimi giorni, si sono moltiplicate le mail dai veri servizi a cui siete registrati online, nelle quali vi viene chiesto di esprimere la vostra volontà di continuare a lasciare i vostri dati (quelli che avete fornito a suo tempo) al provider del servizio che avevate sottoscritto, in virtù della necessità che questi ha di contattarvi, schedarvi e fornirvi accesso si suoi prodotti/servizi.
Se non lo sapete, entra in vigore il cosiddetto GDPR (General Data Protection Regulation), in tutta Europa, cioè un regolamento che esplicita una serie di adempienze a cui i provider di servizi devono fare fede, nel momento in cui conservano i vostri dati.
Vi devono informare di quali dati conservano, dandovi anche la possibilità in alcuni casi di modificarli e chiedere di non conservarli, indicando pure chi è il responsabile di questa archiviazione.
Fate bene attenzione a cosa vi viene chiesto, perchè avrete occasione di sapere per la prima volta cosa un’azienda sa di voi. I dati avranno anche una scadenza…cioè, dovrete periodicamente autorizzare ogni provider a conservare i vostri dati.
Io per lavoro, ci sto mettendo la testa da poco, perchè ho chi se ne occuperà per me, ma come utente, è bene capire chi e cosa scegliamo di condividere.
Leggete qualcosa di utile qui: Guida all’applicazione del Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali
Bene, adesso che lo so, che me ne faccio?
Niente, è solo bello sapere che in Italia, il Decreto che recepisce la norma comunitaria NON C’E’ ANCORA, anche se il GDPR entra in vigore domani – 25 maggio 2018. Sono già pronte invece le sanzioni.
Il commento migliore? Quello di Oscar Giannino in radio stamattina.