AI, deepfake e marketing: cosa rischiamo?

Mi sono sempre chiesto quante cose fighe si potranno fare (e quante già possiamo fare oggi) usando l’Intelligenza Artificiale. In effetti i servizi per iniziare a prendere familiarità con questo strumento, sono già tantissimi. C’è la celebre ChatGPT, ci sono i widget magici su Canva, si può giocare con le voci di personaggi celebri partendo da un testo che scriviamo noi usando piattaforma come Fake you.

Esistono addirittura piattaforme – come Decktopus di ChatGPT o altri – alle quali puoi dare un tema per una presentazione, specificare il target, quanto tempo hai per presentare… e l’AI genererà per te una presentazione PowerPoint con le slide ‘pronte’, o comunque ti darà una ottima base da cui partire per organizzare un discorso e trasmettere i messaggi che vuoi alla nostra platea.

Le potenzialità sono tantissime. Già presenti. Ma questo lo sanno anche i soliti balordi del web, quelli che inondano da sempre internet, email e i social con messaggi spam, scam, infettando tutto con pubblicità ingannevoli o vere e proprie truffe.

Stavo navigando su Facebook, quando scrollando i vari post, mi appare questo post, sponsorizzato:

Ovviamente a parlare NON è Chiara Ferragni (il cartello rosso è stato messo successivamente, nell’originale non compare), la voce non è la sua ma di un bot che la imita e le fa dire quello che serve venga detto a chi fa spam di queste cose.

Gira nello stesso periodo con photo-post dove lei è intervistata da Alessandro Cattelan e il messaggio è più o meno lo stesso, in sostanza: “non potete immaginare cosa abbia detto, l’intervista è stata interrotta, stava dicendo il segreto del suo successo economico, ecco come fa. Ora vuole condividerlo con tutti”.

Chiaramente, solo un c*glione può cliccare, ma fra tanti che siamo, qualcuno che è perfetto per cliccare c’è sempre. Questi sono gli aspetti negativi dell’Intelligenza artificiale. E questo in particolare è solo uno degli esempi, nemmeno così pericoloso, direi.

Usare l’immagine di una persona nota per promuovere un servizio, legale o meno conta poco, è sicuramente un reato e con queste premesse, cliccare e seguire quel che ti propongono, non sembra essere una buona mossa.

In passato, i video deepfake avevano fatto dire al Presidente Obama cose che non ha mai detto, usando un imitatore molto bravo che aveva la sua voce e lasciando all’AI il compito di illudere lo spettatore con le immagini più che reali.

La morale è: state all’occhio, l’Intelligenza artificiale è già fra noi e già ci sono criminali che la usano per scopi illegali o con metodi illegali. In futuro potrà solo ‘migliorare’, essere più efficiente, più credibile, meno facile sarà accorgersi.

Verificare una fonte non è semplice ora, figuriamoci se questa tecnologia entrerà nei media, nell’editoria digitale, nel circuito dell’informazione mainstream. (Al momento non c’è, se non in maniera marginale, non fate i complottisti!)

Tornando al caso di Chiara Ferragni, potrebbero essercene in giro altri, con altri VIP. La fortuna è che se sono in vista sui social, si può fare relativamente in fretta a capire se siano loro o meno (ad esempio nel video sotto il braccio della ragazza c’è un tatuaggio che non credo la Ferragni abbia realmente). Io personalmente ho segnalato questa inserzione su Facebook e spero la tolgano d’ufficio quelli di Zuckerberg.

E voi? Vi è mai capitato di trovare cose simili? Come vi siete comportati?
Ditemelo, se volete, nei commenti.

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La pizza contro il cancro

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