“A Day Without Whopper”: Burger King dà lezione a Mc Donald’s

Dopo quasi un anno di silenzio, torno a scrivere su questo mio blog.
Lasciato per un po’ silente, appunto, ma non per assenza di contenuti o di voglia, quanto di tempo. Oggi torno per raccontare di una gran bella mossa commerciale e d’immagine, una bella iniziativa di coopetition come la chiamano gli esperti, cioè di un’azione che unisce due competitor, ma in maniera cooperativa.

Mi sembrava un bel modo per tornare a far parlare questo blog, che magari, sempre se e quando avrò tempo, aggiornerò anche nella grafica…

Volevo parlare di BURGER KING e MC DONALD’S, che si sono ancora una volta mostrati dei trend setter in termini di comunicazione e marketing. Ma anche in ambito charity.

McDonald’s è il numero uno nel suo settore, mentre Burger King è il numero due. BK spesso attacca McD, nel tentativo di detronizzarlo e governare il settore, popolato da molte altre insegne.

Mai però avrei immaginato, pensavo, di vedere un giorno BK pubblicizzare e anzi, mandare gente a mangiare da McD. Il 26 settembre 2019 scorso in Argentina, invece è stata lanciata la campagna “A Day Without Whopper“.

C’è una ragione per quella che sembrerebbe pazzia: BK ha chiesto ai suoi clienti di andare dal suo acerrimo nemico commerciale perchè da ogni Big Mac venduto, 2 dollari sarebbero andati alla campagna di raccolta fondi Children With Cancer. La giornata è stata giustamente soprannominata McHappy Day.

BK ha quindi deciso di rimuovere i Whoppers dalla vendita (l’antitesi del Big Mac del competitor) in tutti i suoi ristoranti argentini e i clienti delusi dalla mancanza del loro tipico hamburger sono stati incoraggiati a cercare un McDonald’s lì vicino per sgagnarsi invece un Big Mac

Non che questa azione abbia spostato di molto le vendite a favore del Big Mac (se sono da BK, ci rimango e prendo altro…), ma in termini di immagine, ragazzi….è stata una bomba. Peraltro, per entrambe le catene. Pare proprio che ogni tanto, collaborare (per beneficenza) mettendo da parte per un po’ le ostilità commerciali, faccia bene.

In ogni caso, McDonald’s ha venduto più di 73.000 Big Mac in più rispetto al McHappy Day dell’anno scorso, nel quale BK continuò a vendere i suoi Whoppers. La comunicazione di BK ha portato più clienti a conoscenza dell’azione charity, in realtà, senza nemmeno passare nei suoi pdv, ma andando, magari, direttamente da McD. Direi una bella case history win-win.

Pubblicato in Dalla Rete, Incredibile! | Contrassegnato , , , | Lascia un commento

SFERA EBBASTA, EBBASTA DAVVERO.

Da giorni sui social impazza la polemica. Al solito, tagliente e un po’ cafona, come al solito all’italiana. Perché se siamo tutti allenatori della nazionale,  non possiamo essere anche tutti critici musicali,  sociologi ed esperti di sicurezza nei luoghi di intrattenimento?


Continuare a postare che ci sono ragazzini “morti per ascoltare i testi (insulsi) di un trapper” (Sfera Ebbasta o altri, tirati in causa alla bisogna) o che “le etichette discografiche dovrebbero censurare certi artisti“, oppure che “la causa della tragedia é da ricercare nel vuoto cosmico che vivono i nostri figli oggi“, “la nostra gioventù aveva ben altri riferimenti” (si certo, pensavate a Jim Morrison o Marylin Manson?)… Ecco, non rende omaggio alle vittime.

Cosa non serve dire sulla tragedia di Corinaldo

Un simile approccio non fa luce sulla vera causa della tragedia di Corinaldo, non risolve nulla e non impedisce che accada altrove, di nuovo. Ed è anche un po’ ottuso. Se un dibattito doveva essere aperto, sarebbe stato più proficuo lo fosse sul fatto che in Italia, pochi palazzetti a parte, non esistono strutture adatte a concerti, fra l’altro parliamo solo delle grandi città, la provincia si fotta, più o meno. Per il resto, siamo al medioevo dell’entertainment.
E poi la scarsa sicurezza diffusa, strutture inadatte, staff poco formato, illegalità diffusa e violazione delle norme puntualmente riproposta in quasi ogni luogo…questo siamo. Un Paese fatto così.

sfera ebbasta concerto discoteca
Il trapper Sfera Ebbasta in concerto in una discoteca affollata

Scrivere quello che qualcuno scrive ancora oggi, dopo giorni, è solo un modo per mancare di rispetto alle vittime della discoteca Lanterna Azzurra (5 ragazzi, un’adulta e 59 feriti) e alle loro famiglie. Come fate a non capirlo?

È LA STESSA COSA CHE SCRIVE chi sostiene che:

  • all’Heysel 39 sono morti solo per andare a vedere una partita di calcio
  • ad Ascoli Francesca G. é morta solo per fare un giro in giostra al luna park
  • a Copenaghen in 8 sono morti per sentire i Pearl Jam e gli Oasis
  • vicino Terni in 2 sono morti solo per l’emozione forte di fare bungee jumping
  • al Rally Legend di San Marino 2 spettatori sono (appena) morti per il loro stupido desiderio di vedere la gara dal vivo a bordo tracciato e non in tv
  • a Birmingham un 26enne é morto al cinema solo per recuperare il suo stupido telefono da sotto il sedile elettrico
  • a Torino una persona è morta per vedere la partita su un maxi schermo invece che in un pub o a casa
  • a Duisburg alla Love Parade in 19 sono morti, fra cui un’italiana, perché gli piaceva fottersi il cervello con la musica techno per ore.

Fate un esame di coscienza, ca**o.

Pubblicato in Dalla Rete, Incredibile! | Contrassegnato , , , | Lascia un commento