sottotitolo: “gestire social, non è per tutti”
Sta girando sulle bacheche Facebook di molti utenti un post del 19 dicembre 2016, pubblicato dalla fanpage della rivista Vanity Fair. E non gira accompagnato di bei commenti, per essere onesti. Anzi, per esserlo fino in fondo, gira condito di insulti e ‘sparate a zero’, del tutto condivisibili.
Il caso volle che il social media manager (o chi per lui/lei) gestisce la pagina Facebook della testata, che quel giorno l’idea per animare la pagina fu presa sotto gamba: “come teniamo vivo l’engagement che abbiamo, con un’idea bella, forte e coinvolgente per i nostri fan (e lettori?) che aggiorniamo da questa paginetta?
Ecco, chiediamogli quale foto mettere in copertina sul numero della settimana di Natale.”
Ed ecco l’idea geniale:
Ovviamente, visto l’accostamento, nessuno ha risposto alla domanda. Tutti (o quasi) si sono espressi sull’idea, lascio a voi immaginare con che toni e quali epiteti. Nemmeno io qui mi voglio esprimere sulla domanda fatta. E nemmeno sul perchè sia stata un’idea infelice. Gliel’hanno già scritto in molti. Moltissimi.
Altrettanto ovvie, sono arrivate le scuse. Quelle che si aspettano tutti e poi nessuno considera mai (la bestia, ha sempre fame ed è cieca&sorda):
Una cosa la dico però: SIETE DEI COGLIONI.
Da oggi, potete cambiare nome in VANITY FAIL.
E con questo, Buon Natale.